giovedì 21 febbraio 2013

Cap IX - La fine dell'era del ghiaccio.


Roma 3 luglio 1970, Biblioteca del Carcere di Regina Coeli
Ore 19.00
******* si trovò di fronte gli occhi di ******* appena entrato in cella.
Uno sguardo mai visto, oltre il maligno, senza fondo, come se la bestia umana fosse riemersa dalle profondità di Lhasa dopo un viaggio di trent’anni, emersa dal buio che s’era fatto intorno e fosse li, la bestia, per prenderlo con sé.
“Tu sei l’uomo della fine. Della nostra fine. Sei un Vizio che ha decretato il termine della nostra era. Hai seppellito per sempre Agharti sotto un cumulo di macerie”.
******* rimase inchiodato nel buio, paralizzato in un silenzio che risaliva lontano dalla memoria e cancellava lo spazio angusto della cella in cui lo avevano rinchiuso. Il gelo cominciò ad arrampicarsi dal basso lungo il suo corpo come trent’anni prima nella radura bianca ed infinita nella quale s’era perso alla ricerca del suo destino. Si sforzò di trovare una parola che rompesse il ghiaccio e lo riportasse al presente ma nemmeno il respiro riusciva a farsi strada nel vuoto della gola secca.
 
 
 

sabato 9 febbraio 2013

Sinossi primo capitolo.

Cap I - La Regina del Cielo
Carlo Ferrero sceglie di andare a Roma a dirigere il carcere di Regina Coeli per emanciparsi dalla figura ingombrante e ambigua del Padre - On Alberto Ferrero che vorrebbe per lui una carriera da magistrato. Il padre male tollera inoltre le idee progressiste del figlio, scambiandole per anarchiche e temendo un suo coinvolgimento nel 68.
Arriva a Regina Coeli, conosce i primi collaboratori: Pinna, Marini, Juric e Marchetti. ma da subito trova un clima pesante nel carcere, un misterioso silenzio che lo insospettisce. Un fatto grave è avvenuto da poco, un detenuto è stato ridotto in fin di vita e lui non è stato avvertito. Il clima è teso, Carlo si sente estraneo e sente l’ombra del padre. Mentre prende le misure e cerca di far valere la propria personalità scoppia una protesta in carcere. Durante il tumulto, Carlo nota un detenuto, Carl Schmidt, arrestato ed in attesa di giudizio per la collaborazione con l’eversione di destra. Scmhidt, uomo di cultura, ex bibliotecario vaticano dirige un gruppuscolo di detenuti con molta autorità e seda la rivolta.
A Carlo non sfugge la cosa. Si incuriosisce e lo vuole conoscere.

lunedì 28 gennaio 2013

Il padre di Carlo.

Come ho già segnalato nel post precedente un ruolo importante avrà, nella seconda parte del romanzo, il padre del protagonista Carlo Ferrero.
Il rapporto con il figlio condizionerà, infatti, le sorti della vicenda, favorendo il fatto che Carlo sia chiamato ad operare una dolorosa scelta.
E' possibile che il padre di Carlo faccia parte dei servizi segreti? E' possibile che l'incarico di direttore del carcere di Regina Coeli  sia stato affidato a Carlo per una precisa ragione? Può un padre non avere a cuore le sorti del figlio? Questi ed altri interrogativi dovranno trovare risposta...l'intreccio si complica.


venerdì 11 gennaio 2013

Dove andiamo? Cosa ci attende?

Cari lettori, non è facile andare avanti.
Da un lato, infatti, vorrei terminare l'opera (progetto da sempre condiviso con la mia amata Rossella), dall'altro, invece, il doloroso e struggente pensiero  di quanto accaduto, l'impossibilità di riaverla al mio fianco, di abbracciarla, baciarla, parlarle, mi impedisce di scrivere (nonostante il tanto tempo a disposizione).

Gli amici, però, mi invitano a impegnarmi nel lavoro, nella scrittura, nelle relazioni e in quanto possa distrarmi dai soliti pensieri ricorrenti (non è vero - ora torna - non poteva e non doveva accadere a Lei- come ha potuto il Signore consentire tutto questo? eravamo felici).

Vedremo...i sentimenti rispetto ad un destino tanto crudele sono contrastanti (amore, dolore, rabbia, incredulità, depressione, paura, etc.), ma vi è anche il desiderio di non disperdere quanto finora fatto, di reagire, di continuare a credere che sia ancora vicino a me (a noi) ad incoraggiarmi con il suo stupendo e dolcissimo sorriso.

La storia del romanzo, naturalmente, si complica e diventa sempre più difficile andare avanti.
Il padre di Carlo avrà sicuramente un ruolo importante nella narrazione, rendendo più interessante la trama e soprattutto il finale.
Gabriella sarà la mia amata Rossella.
Don Mirko non riuscirà a proteggere il suo segreto.
La storia tornerà a riproporsi.




martedì 25 dicembre 2012

In memoria di un Angelo.

Il 5 dicembre 2012, come vi ho detto, è venuta a mancare un Angelo.
Il Signore ha voluto chiamare a se un anima bella.
Non ci sono parole per descrivere il dramma che ha colpito tre famiglie; l'augurio è che la fede e la preghiera ci aiutino a rendere meno inconsolabile il ricordo ed il rimpianto dell'amatissima Rossella.
Per quanto riguarda il romanzo, il nome della fidanzata di Ferrero sarà immediatamente cambiato in Rossella.
Dedicherò, quindi, molto più spazio al sentimento che unisce il protagonista alla sua amata e questo amore infinito avrà un lieto fine. 
 
Non vedo l'ora di rivederti e stringerti a me, amore mio.
 

 

 

giovedì 20 dicembre 2012

La realtà che supera la fantasia - dedica.

Mentre vi raccontavo del progetto di realizzare un romanzo (impegnandomi a ricercare soluzioni sempre nuove ed interessanti) è accaduto ciò che mai nella mia vita avrei immaginato.
Il 5 dicembre 2012 la mia vita è totalmente cambiata.
La donna che amavo più della mia vita è venuta a mancare.
Il Signore ha voluto che fossimo separati.
Non capirò mai il perchè.
 
Ora devo riflettere...ma devo anche realizzare ciò che ho sempre condiviso con la  mia amata Rossella.
A Lei, che era tutto per me, sarà dedicata l'opera di cui tratta questo blog.


domenica 2 dicembre 2012

Cap I - La Regina del Cielo.

2 luglio 1970

"A  Roma lo aspettava il carcere: Regina Coeli.
Alla fine di via della Lungara, all’alba di un giorno d’estate, non te l’aspetti un carcere. Un fiume di miele addolcisce il cielo  e il portone sembra d’oro come la copertina di un libro antico, di quelli che si vedono nelle biblioteche importanti.
Lo apri e ci trovi santi, eroi e i mostri che popolano gli incubi degli uomini da sempre, miniati in rosso, oro e blu.
Carlo  s’aspettava che fosse Sharazad ad aprirlo e non un agente di custodia con gli occhi assonnati e inquieti.
Camminava lento, come  da bambino quando entrava in chiesa col timore della croce troppo grande sopra l’altare ed il viso duro del Redentore che pendeva sui fedeli."

Così comincia il mio romanzo....in una Roma anni 60-70...a trastevere...