giovedì 21 febbraio 2013

Cap IX - La fine dell'era del ghiaccio.


Roma 3 luglio 1970, Biblioteca del Carcere di Regina Coeli
Ore 19.00
******* si trovò di fronte gli occhi di ******* appena entrato in cella.
Uno sguardo mai visto, oltre il maligno, senza fondo, come se la bestia umana fosse riemersa dalle profondità di Lhasa dopo un viaggio di trent’anni, emersa dal buio che s’era fatto intorno e fosse li, la bestia, per prenderlo con sé.
“Tu sei l’uomo della fine. Della nostra fine. Sei un Vizio che ha decretato il termine della nostra era. Hai seppellito per sempre Agharti sotto un cumulo di macerie”.
******* rimase inchiodato nel buio, paralizzato in un silenzio che risaliva lontano dalla memoria e cancellava lo spazio angusto della cella in cui lo avevano rinchiuso. Il gelo cominciò ad arrampicarsi dal basso lungo il suo corpo come trent’anni prima nella radura bianca ed infinita nella quale s’era perso alla ricerca del suo destino. Si sforzò di trovare una parola che rompesse il ghiaccio e lo riportasse al presente ma nemmeno il respiro riusciva a farsi strada nel vuoto della gola secca.
 
 
 

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